lunedì 26 agosto 2013

Giornata di Studi Roma 21 settembre 2011. Discorso di Valentina Ughetto storico archivista libero professionista: Moda e società immagini e documenti.

Moda e Costume a Roma dall’ Unità alla Belle Époque. Soprintendenza archivistica per il Lazio. Gli archivi raccontano la moda. Giornata di Studi Roma 21 settembre 2011. Discorso di Valentina Ughetto storico archivista libero professionista: Moda e società immagini e documenti.

 Buona sera a tutti, aiutata da questa galleria di immagini cercherò di fornirvi la mia esperienza che riguarda parte del mio contributo in merito  agli Archivi della Moda del Novecento e come si conduce una ricerca iconografica e documentaria.
La natura degli archivi che trattano la materia moda  si è formata e conservata in maniera peculiare rispetto agli altri. Innanzi tutto per il supporto materiale della documentazione riscontrata e poi per la gestione stessa da parte di chi li ha prodotti e di chi li conserva. Avrei piacere di fornire un quadro di come il Ministero è intervenuto in questi anni nei confronti di quello che definiamo “ moda” per far fronte a una domanda che io per prima mi sono posta: “ Che cosa sono realmente gli archivi della moda? E in che modo la moda si celebra e mantiene la sua tradizione?”.
Se partiamo dalla conservazione dell’abito presso i musei come oggetto d’arte e non tanto come materia moda già presente nelle collezioni private, nelle sartorie, nei musei e in senso religioso nei reliquari.
Tra gli esempi emblematici possiamo citare possiamo citare il Museo teatrale del Burcardo aperto al pubblico nel 1932 per volontà dell’Ufficio Antichità e Belle Arti.
Nel 1983 nasce a Palazzo Pitti il museo la “ Galleria del costume”, da questa premessa scaturisce il notevole impegno da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel riconoscere alla moda la sua accezione di manufatto storico e artistico.
Con questo medesimo intendimento, ma effettivamente rapportando vestiti e mode suntuarie ad un contesto più articolato che prendeva in considerazione anche le arti applicate, nacque a Roma nel 1996 il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti  Decorative,  Costume e Moda del XIX e XX sec., che trovò la sua giusta sede, quale dipendenza della Soprintendenza Speciale-Galleria Nazionale d’ Arte  Moderna, nel Villino de Bildt- Boncompagni. Questo anno è stato ultimato e presentato un lavoro di grande complessità, la scheda VeAc e il Lemmario, progetto stabilito nel 1996 dal Ministro Antonio Paolucci che istituì una Commissione nazionale per la tutela e la valorizzazione delle arti decorative della moda  e del costume nell’ambito dell’ Ufficio centrale per i beni archeologici, architettonici e artistici e storici al fine di realizzare gli strumenti  di catalogazione per la conoscenza e la tutela del patrimonio della Moda. Da questo lavoro è discesa l’esigenza di intendere la moda nei suoi vestimenti  antichi e contemporanei come un bene culturale non più e non solo come opera d’arte , come cioè manufatto d’intenzionale valore artistico, ma piuttosto quale “testimonianza materiale avente valore di civiltà”. Questo studio più accurato identifica la Moda  non solo come bene d’eccellenza in grado di esprimere Arte e Storia in sommo grado, ma lega l’idea di Moda alla cultura di una società che si fonda e si sostanzia su ciò che quella stessa società produce. In questo processo evolutivo i costumi e gli abiti antichi sono un documento storico e testimonianza della volontà d’arte di determinati contesti culturali, ma anche dato antropologico in senso pieno, specchio di civiltà, indice di appartenenza, prodotto finale di sistemi di produzione oggi indagati con attenzione.
Ritengo opportuno dedicare uno spazio all’interno del nostro convegno in concomitanza delle giornate europee del patrimonio alle nuove tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale della Direzione dei Beni Archivistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, noto con l’acronimo SIUSA, si propone come punto di accesso primario per la consultazione e la ricerca del patrimonio archivistico non statale, pubblico e privato, conservato al di fuori degli Archivi di Stato.
Il SIAS  Sistema Informativo degli Archivi di Stato e il SIUSA altro non sono che sistemi informatici facente parte del Portale Archivistico Nazionale PAN.
Il PAN favorisce un’efficace gestione e una più ampia fruizione dell’informazione sugli archivi in accordo con le Università, gli Istituti di ricerca, le Regioni, le Provincie (UPI), le provincie autonome (ANCI).
Tutti i progetti finiti poi entrano a far parte del SAN Sistema Archivistico Nazionale che promuove la diffusione dell’innovazione e delle buone pratiche e la partecipazione condivisa a progetti nazionali. Il portale archivi d’ Impresa è già visibile on-line mentre quello Archivi della Moda del Novecento saranno consultabili ad ottobre.
Il progetto di un’area tematica dedicata agli archivi della Moda del Novecento all’interno del Portale del Sistema archivistico Nazionale SAN è stato ideato e promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi (DGA), con l’obiettivo di salvaguardare gli archivi storici delle imprese pubbliche e private italiane, valorizzare la cultura d’impresa nel nostro Paese e promuovere gli studi e la ricerca in questo settore, realizzando uno strumento innovativo in concomitanza con i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il portale che consente di accedere a un’ampia gamma di fonti-archivistiche dedicate alla Moda e a fonti bibliografiche; sono inoltre disponibili testi, immagini, audio, video, conservati e messi a disposizione degli  archivi delle grandi, medie e piccole imprese industriali e artigianali italiane e privati. Tramite il Portale, questo patrimonio di conoscenze è reso più facilmente fruibile ad un vasto pubblico anche di non specialisti, soprattutto giovani e studenti.
L’archivio fotografico di Roma –Museo Archivio di Fotografia Storica, ICCD- ha tra i fondi quello di “ Nunes Vais” che prende il nome dal produttore Mario Nunes Vais (1856-1932) e che costituisce una delle più cospicue acquisizioni per donazione (1973) e uno degli arricchimenti più prestigiosi relativi alle raccolte di fotografia storica dell’ICCD. Queste fotografie ricche di contenuti interdisciplinari si possono legare anche alla storia dell’abito borghese, nella fattispecie dell’abito femminile da occasione sociale tra l’Unità d’Italia e i primi del Novecento.
Le foto di Nunes Vais sono poco conosciute al pubblico e alcune addirittura  inedite, tranne la celebre foto scattata nello studio romano d’Alessandri alla regina Margherita di Savoia  del 1880 e quelle che raffigurano l’attrice Eleonora Duse .
Queste foto ritraggono l’alta borghesia, l’aristocrazia e celebri ballerine, giornaliste, attrici e scrittrici dell’epoca, con una particolare attenzione all’abito e questa attenzione connota meglio l’identificazione mondana e psicologica del soggetto ritratto.
L’occhio di Mario Nunes Vais accentua le scelte scenografiche e compositive in particolar modo nel ritratto della Signora Maggi laddove il drappeggio dello strascico.
Agli inizi del Novecento il modo di vestire delle donne era ancora influenzato dal modello ottocentesco: busto sostenuto da stecche, grandi quantità di biancheria.
James Joyce in letteratura ci descrive le caratteristiche di una fatale donna serpente, uno dei più potenti miti letterari e non solo del Decadentismo europeo.
Marinetti in accordo con Giacomo Balla nel manifesto “ IL vestito antineutrale” del 1914 con chiaro spirito interventista.
La compagnia di ballo russa dei Balletti russi dal 1909 sotto la direzione di Sergej Djagilev fu un motore vitale di tutte le  forme artistiche più avanzate: Matisse, Braque, Picasso, Duffy, tra gli artisti “visivi” Max Jacob, Apollinare e Cocteau in letteratura. Al Costanzi di Roma nel 1916, Djagilev sensibile alle ricerche formali teorizzate dalla Ricostruzione futurista dell’universo incaricherà Fortunato Depero delle scene e dei costumi per il balletto Le chant du rossignol e, l’anno seguente Balla delle scenografie per Feu d’artificie di Stravinskij.
Un accenno doveroso alle riviste di moda che propongono modelli di eleganza: Margherita diretta da Virginia Treves Tedeschi; Il corriere delle dame; Le mode in fiore creata da John Guida celebre illustratore di modelli per vetrina a Roma per i Grandi Magazzini S di P. Coen & C. di via del Tritone; La donna.
Tra i ritratti di Boldini rappresentano insieme ad altri ritrattisti dell’epoca di un nuovo modo di vivere e volersi mostrare in pubblico e che si avvicina alla nuova tecnologia della foto e l’idea di istantanea.
La prima fotografia di moda in bianco e nero stampata in fototipia apparve nel 1880 sulla rivista francese “ L’Art e la Mode” e fu con i miglioramenti successivi nel Novecento che molti figurini vengono tralasciati come  centrale rappresentazione dell’abito lasciando spazio alla foto.
Nascono i manifesti pubblicitari che adesso ci ricordano la crescita e lo sviluppo dei grandi magazzini Mele.
Le cartoline hanno avuto anch’esse una partecipazione importante dove illustratori di grande qualità come Aurelio Bertiglia permettono di mostrare il costume e la società.
La casa di produzione cinematografica francese Pathé nata nel 1907 con una sua produzione denominata Film Art trovò tra le filiali in Italia film di intento artistico si trattò di film in costume basati su famosi  testi teatrali o letterari, d’epoca o di ambientazione storica. A questo proposito cade una fondamentale distinzione che si deve osservare lungo tutto l’arco storico del cinema: esistono abiti di scena che sono costumi più o meno fedeli.
Importante per questo rimangono le sartorie teatrali, musei, archivi, biblioteche specializzate come la Chiarini o l’Accademia di Costume e di Moda.
In questa sede ritengo sia opportuno rafforzare il senso dell’importanza della moda non solo come fatto culturale, ma come bene culturale in sé, in una visione ontologica della riflessione che l’uomo fa su i suoi riti e le sue tradizioni e sulle rappresentazioni artistiche che da esse scaturiscono e di cui la moda ne è a buon diritto espressione.



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