Le figure professionali presenti all’interno del nido che concorrono, ciascuna nella propria specificità, alla realizzazione del progetto educativo.
Questo articolo vuole illustrare e far comprendere i ruoli delle figure professionali che compongono il
Gruppo Educativo e come tali figure realizzino il Progetto Educativo
nei nidi del Comune di Roma.
Al
tempo stesso mostrare quali siano le componenti di programmazione
didattica del Progetto educativo, mettendo in luce l’operatività
delle singole figure professionali che permettono di adattare, con un
comportamento costante e non occasionale, il programma per il
bambino. I nidi così strutturati diventano un luogo favorevole e
predisposto alla ricerca scientifica, pedagogica e sociale e
permettono in particolare agli educatori e ai coordinatori di essere
non solo operatori socio-educativi ma anche ricercatori. La nuova
identità dei nidi consente di migliorare la qualità della vita dei
bambini e delle loro famiglie e di concepirli in prospettiva come
vera e propria risorsa culturale del paese.
Le finalità dei servizi educativi
sono regolamentate dallo Stato (Riforme della Scuola, Leggi
Istitutive e Servizi) e dalle Autonomie Locali (Regolamenti).
Il Comune di Roma partecipa alle
finalità governative con il progetto educativo dei nidi (
ambientamento, accoglienza, momenti di incontro famiglie, attività
educative, divisi per età in tre sezioni: lattanti
(3-12 mesi), semi-divezzi (12-18 mesi) e divezzi (18-36 mesi),
etc..
Il Regolamento del Comune di Roma
prevede il raggiungimento di obiettivi da perseguire in un tempo
determinato e il nido è un’istituzione dove i bambini apprendono
idee, nozioni e nuove competenze, così come previsto dal “curricolo
esplicito”. Il curricolo è
il percorso che il nostro Paese ha scelto affinché il processo di
socializzazione delle nuove generazioni avvenga in modo intenzionale
e sistematico.
Allo scopo di perseguire il curricolo
esplicito il Comune di Roma prevede la realizzazione del Progetto
educativo tramite il Gruppo educativo, composto da tutto il personale
che opera nel nido. Tale Progetto favorisce il pieno e integrato
utilizzo delle diverse professionalità presenti nel nido che sono
costituite dalla figura dell’educatore, dell’addetto ai servizi,
del cuoco fino a quella del coordinatore. La gestione collegiale del
lavoro favorisce il raggiungimento degli obiettivi di qualità
gestionali del nido, ovvero l’inserimento e l’accoglienza; la
cura e l’organizzazione degli spazi; l’organizzazione dei bambini
in piccoli gruppi, le routines e i materiali di gioco. Tutte queste
attività sono finalizzate ad individuare i processi formativi dei
bambini e le loro necessità di apprendimento, affinché l’educatore
sia in grado di seguire dei percorsi a misura di ogni bimbo.
Le figure professionali presenti
all’interno del nido non sono in rapporto gerarchico tra loro,
bensì di competenza e assieme progettano e considerano la struttura
e le problematiche che ciascun nido presenta.
Il progetto educativo è un processo
evolutivo costruito in relazione alla situazione educativa presente
definita da:
- L’organizzazione del Nido: rispetto ai tempi (gioco e routine), spazi, materiali, relazioni efficaci (la figura di riferimento). Nido come ambiente di vita
- L’accoglienza, che impegna gli educatori nel predisporre un ambiente adeguato e nella scelta di metodi e strumenti che facilitino la costruzione del rapporto di fiducia col bambino e famiglia. Attenzione agli stili di attaccamento dei bambini e modalità di co-partecipazione educativa
- La cura del bambino (corporeità) e delle relazioni con la famiglia (sostegno alla genitorialità)
- I processi di socializzazione, offrendo occasioni di interazioni tra il bambino e l’ambiente (processo di decodifica dei segni che gli permette di categorizzare l’esperienza)
- Una rete di opportunità di socializzazione fuori e dentro il nido, scambi comunicativi costanti (comunità educante, partecipazione sociale)
Il Nido promuove una pedagogia
attiva (il gioco ed il fare del
bambino) del dialogo e delle
relazioni (comunità educante):
- è un processo evolutivo costruito e periodicamente ridefinito in relazione alla situazione educativa: osservazione del momento propositivo svolto dall’educatore e reazione, partecipazione dei bambini.
- l’intenzionalità pedagogica è alla base della progettazione per avviare percorsi fondanti per uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della personalità.
La scelta del metodo e degli obiettivi
educativi si confronta infine con le posizioni culturali espresse dai
genitori nell'ambito degli organi di partecipazione: l'assemblea dei
genitori; il comitato di gestione, la consulta circoscrizionale (L.R.
n.59/80, art.9, La
partecipazione al progetto educativo).
Per un corretto sviluppo del progetto
educativo sono previste le schede d’ingresso, strumento di
valutazione e impostazione del lavoro successivo che sarà svolto
dall’ educatore e su cui si misurerà la reazione dei bambini, cioè
la loro partecipazione. Si deve documentare ciò che accade nel nido
per completare la valutazione del progetto. Molto importante quindi
la conservazione della produzione del bambino, la compilazione di un
diario di bordo, la documentazione fotografica e tutto quello che
illustra i progressi del bambino e le sue capacità.
L’educatore è una figura tra le più
responsabili del progetto educativo i suoi diritti e doveri sono
definiti dalle finalità del progetto educativo, dalla gestione
sociale e dalla normativa contrattuale. A questa figura corrispondono
le seguenti mansioni:
- Relazioni con le famiglie
- Rapporti Nido-territorio
- Continuità Nido – Scuola dell’Infanzia
- Integrazione bambini diversamente abili
- Inserimento, Accoglienza, Ambientamento
- Educatore di riferimento
- Routine e quotidianità
- Ambienti, arredi e materiali
- Organizzazione degli spazi e dei centri di interesse
- Gioco
- Osservazione e documentazione
- Multiculturalità.
Gli educatori permettono al bambino di
sviluppare la capacità motorie, la consapevolezza di sé e la
propria cura personale e saper affrontare all’interno delle routine
quotidiana: il cambio, il sonno, il pranzo, la frutta e la merenda,
l’accoglienza e il ricongiungimento, le uscite in giardino, I
momenti di passaggio o di transizione.
Successivamente l’educatore
organizza il lavoro in piccoli gruppi all’interno della sezione ( i
bambini imparano a rapportarsi con gli altri e scelgono di
partecipare ad un’attività didattica piuttosto che un’altra,
dapprima coordinati dalle educatrici e in seguito la scelta avviene
in autonomia attraverso lo scambio reciproco con un compagno al fine
esprimersi in modo consapevole, stimolando l’operatività,
l’intelligenza, gusti e socialità in un ambiente affettivo,
dinamico e responsabile).
Lo spazio viene pensato e limitato da
zone ben visibili a tutti, riconoscibili anche dai bambini ( la
cucina con tutti gli accessori e i mobili messi insieme, la zona
lettura con la libreria e i divanetti, etc. e spesso delimitate da
tappeti) e dove i bambini possono relazionarsi con gli altri,
esplorare, ritrovarsi con i familiari, raccogliersi nelle “tane”
preparate per loro.
L’educatore organizza il gioco sia
libero che strutturato. Tutela le pari opportunità educative
fornendo a tutti i bambini gli stessi servizi con la libertà di
metodo pedagogico. Rende possibile la partecipazione della famiglia
alla vita del nido.
Le scelte affrontate comportano una
continuità didattica con le scuole d'infanzia.
Nell’ambito della progettazione gli
educatori realizzano nei nidi dei laboratori di pittura, teatro,
musica e altro, utilizzando i fondi di dotazione per l'acquisto del
materiale.
L’educatore organizza attività per
la pluralità delle culture familiari ed etniche presenti nella città
realizzando dei momenti dedicati allo scambio culturale come
ascoltare la musica, raccontare storie, cucinare o altro che permetta
di apprezzare e integrare le conoscenze multietniche alfine di
garantire i diritti dei bambini e prevenire ogni forma di svantaggio
e discriminazione.
L’educatore è anche responsabile di
garantire la frequenza e l’integrazione dei diversamente abili
sulla base del “Piano
d’Integrazione dei bambini diversamente Abili” (PEI);
Pertanto gli educatori hanno il
compito di: sovrintendere a tutte le attività con i bambini
necessarie all'attuazione del progetto educativo, curando a tal fine
l'organizzazione della giornata e degli spazi nel nido; in
particolare curando l'alimentazione
e l'igiene personale dei
bambini e vigilare sulla loro sicurezza; realizzare colloqui
individuali con i genitori dei bambini e incontri di gruppo per
discutere temi specifici relativi allo sviluppo e all'educazione dei
bambini; partecipare alle riunioni dell'Assemblea dei genitori, se
invitati; far parte del Gruppo Educativo, adempiendo agli obblighi
che ne derivano e partecipando alle sue riunioni; partecipare alle
iniziative di aggiornamento professionale e di formazione permanente
e di eventuali sperimentazioni; collaborare con il pediatra per il
controllo dei bambini della propria sezione. La funzione didattica
dell’intervento educativo comprende anche modalità: quali:
attirare l’attenzione, offrire un
modello, orientare verso la meta, agevolare, fare da guida e sostegno
nella prestazione, incoraggiare, approvare fornire il feedback,
coinvolgere, motivare, sostenere.
La libertà di scelta del metodo
educativo è un diritto individuale degli educatori che viene
esercitato all'interno del Gruppo educativo al fine dell'elaborazione
collegiale delle linee di attuazione del progetto educativo.
La strategia dell’insegnante
presuppone la capacità di gestire l’incertezza e richiede
osservazione, ascolto, flessibilità e curiosità al fine di dare una
risposta efficiente e professionale.
Gli addetti ai servizi educativi sono
così definiti: ”Gli
addetti ai servizi educativi esplicano le funzioni demandate dalla
normativa contrattuale alla loro figura professionale e relative al
mantenimento di condizioni ambientali rispondenti alle finalità del
servizio. Cooperano inoltre con gli educatori in iniziative
complementari sussidiarie alle attività educative. Concordano con il
Coordinatore l'articolazione dell'orario di servizio, partecipano,
con funzione attiva alla gestione sociale, alla programmazione e
formulazione delle attività e alle iniziative previste nel programma
educativo.
Fanno parte del Gruppo educativo
adempiendo gli obblighi che ne derivano e partecipando alle sue
riunioni. Le ore che il personale dedica alle riunioni del Gruppo
Educativo dell'Assemblea dei Genitori e del Comitato di Gestione sono
ammesse a recupero, fermo restando quanto sancito nel Regolamento
degli asili nido, I comma art. 3.4. curano gli ambienti del nido
garantendo locali puliti e ordinati, e supportano le educatrici nelle
attività educative”( Regolamento degli asili nido,
art. 24).
Il cuoco, presente presso ogni singolo
nido, anche se non è menzionato all’interno del Progetto educativo
è una figura che contribuisce
alla sua realizzazione, garantendo il consumo degli alimenti
fondamentali per la crescita dei bambini attuato con una dieta
bilanciata, progettata da medici dietisti. In caso di intolleranze
alimentari o per motivi religiosi/culturali realizza inoltre una
dieta personalizzata. Un esempio pratico può essere il momento della
colazione, quando il cuoco fa arrivare dalle cucine la frutta intera,
le educatrici mostrano i frutti da preparare davanti ai bambini
rendendo possibile una lezione consapevole di vita con una forte
valenza di percezione, autoidentificazione
e socialità del bambino.
Il Coordinatore educativo fa parte del
gruppo
educativo addetto alla
programmazione del progetto educativo dei nidi. e ne verifica
l'attuazione; definisce, sentito il Gruppo educativo, il modello
organizzativo con riferimento ai turni di servizio, agli orari, alle
ferie, ai permessi; vigila sul funzionamento del servizio proponendo
agli organi competenti i provvedimenti, anche disciplinari, necessari
per risolvere eventuali disfunzioni. Promuove l'aggiornamento
professionale e la formazione permanente del personale in armonia con
i programmi definiti dalla
Ripartizione competente;
promuove attività volte a diffondere e ad affermare una cultura
dell'infanzia; vigila sulla
continuità educativa;
coordina la propria attività con i competenti servizi delle UU.SS
.LL. per l'integrazione dei bambini in situazione difficile e per la
più ampia attività di prevenzione del disagio e della tutela della
salute dei minori. Dispone in accordo con il Comitato di gestione di
un fondo per le piccole manutenzioni e l'acquisto di materiale per le
attività educative e partecipa alle attività del Dipartimento XI
del centro di Documentazione
0-6 che promuove pratiche
pedagogiche e progetti inerenti alle esperienze dei nidi della città.
I risultati fin qui ottenuti
dall’ introduzione del progetto educativo nei nidi di Roma hanno
avuto come risultato il pieno riconoscimento dei diritti del bambino
e la valorizzazione del nido come momento di socializzazione e
percorso di crescita individuale dei bimbi e luogo privilegiato di
ricerca socio-educativa.
Bibliografia:
A.M.
Favorini “Un’idea di nido” ed. FrancoAngeli
F.
Cremaschi “Spazi: luoghi di vita per l’infanzia” supplemento
Bambini dicembre 2005 ed. Junior
AA.VV.
“Ruolo dell’educatore” in Bambini a Roma, Ottobre 1997
Riferimenti
normativi:
-Costituzione:
art. 3; art. 10; art. 30; art. 31;
-D.P.R.
n. 275/ 1999 art. 11
-Legge
n.1044 del 1971
-Legge
n. 517/1977
-Legge
176/ 1991
-Legge
n. 104/1992
-Legge
285/ 1997
-Legge
n. 451/1997
-Legge
n. 296 /2006 art. 1 comma 630
-Legge
regionale n. 5/ 1973, art. 9, art. 13
-Legge
regionale N.59/80;
-Regolamento
degli Asili Nido del Comune di Roma, Delibera consiglio comunale n.45
del 25 marzo 1996 Roma: art. 2; art. 3; art. 4 ; art. 21 ; art. 22 ;
art. 24 ; art. 25 ; art. 29 ; art. 30; art. 35.
-Estratto
dal verbale delle deliberazioni della giunta comunale (seduta del 3
agosto 2007), Deliberazione n. 394, Modifica del Regolamento della
Scuola d’Infanzia Comunale relativamente all’integrazione dei
bambini diversamente abili e del Coordinamento Centrale. Modifica del
Regolamento dei Nidi Comunali in ordine al Coordinamento Centrale.
di Valentina Ughetto
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