giovedì 8 gennaio 2015

Il progetto educativo del Comune di Roma una risorsa che non deve mancare per un paese libero e democratico.

Le figure professionali presenti all’interno del nido che concorrono, ciascuna nella propria specificità, alla realizzazione del progetto educativo.


Questo articolo vuole illustrare e far comprendere i ruoli delle figure professionali che compongono il Gruppo Educativo e come tali figure realizzino il Progetto Educativo nei nidi del Comune di Roma.
Al tempo stesso mostrare quali siano le componenti di programmazione didattica del Progetto educativo, mettendo in luce l’operatività delle singole figure professionali che permettono di adattare, con un comportamento costante e non occasionale, il programma per il bambino. I nidi così strutturati diventano un luogo favorevole e predisposto alla ricerca scientifica, pedagogica e sociale e permettono in particolare agli educatori e ai coordinatori di essere non solo operatori socio-educativi ma anche ricercatori. La nuova identità dei nidi consente di migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie e di concepirli in prospettiva come vera e propria risorsa culturale del paese.

Le finalità dei servizi educativi sono regolamentate dallo Stato (Riforme della Scuola, Leggi Istitutive e Servizi) e dalle Autonomie Locali (Regolamenti).
Il Comune di Roma partecipa alle finalità governative con il progetto educativo dei nidi ( ambientamento, accoglienza, momenti di incontro famiglie, attività educative, divisi per età in tre sezioni: lattanti (3-12 mesi), semi-divezzi (12-18 mesi) e divezzi (18-36 mesi), etc..
Il Regolamento del Comune di Roma prevede il raggiungimento di obiettivi da perseguire in un tempo determinato e il nido è un’istituzione dove i bambini apprendono idee, nozioni e nuove competenze, così come previsto dal “curricolo esplicito”. Il curricolo è il percorso che il nostro Paese ha scelto affinché il processo di socializzazione delle nuove generazioni avvenga in modo intenzionale e sistematico.
Allo scopo di perseguire il curricolo esplicito il Comune di Roma prevede la realizzazione del Progetto educativo tramite il Gruppo educativo, composto da tutto il personale che opera nel nido. Tale Progetto favorisce il pieno e integrato utilizzo delle diverse professionalità presenti nel nido che sono costituite dalla figura dell’educatore, dell’addetto ai servizi, del cuoco fino a quella del coordinatore. La gestione collegiale del lavoro favorisce il raggiungimento degli obiettivi di qualità gestionali del nido, ovvero l’inserimento e l’accoglienza; la cura e l’organizzazione degli spazi; l’organizzazione dei bambini in piccoli gruppi, le routines e i materiali di gioco. Tutte queste attività sono finalizzate ad individuare i processi formativi dei bambini e le loro necessità di apprendimento, affinché l’educatore sia in grado di seguire dei percorsi a misura di ogni bimbo.
Le figure professionali presenti all’interno del nido non sono in rapporto gerarchico tra loro, bensì di competenza e assieme progettano e considerano la struttura e le problematiche che ciascun nido presenta.
Il progetto educativo è un processo evolutivo costruito in relazione alla situazione educativa presente definita da:
  • L’organizzazione del Nido: rispetto ai tempi (gioco e routine), spazi, materiali, relazioni efficaci (la figura di riferimento). Nido come ambiente di vita
  • L’accoglienza, che impegna gli educatori nel predisporre un ambiente adeguato e nella scelta di metodi e strumenti che facilitino la costruzione del rapporto di fiducia col bambino e famiglia. Attenzione agli stili di attaccamento dei bambini e modalità di co-partecipazione educativa
  • La cura del bambino (corporeità) e delle relazioni con la famiglia (sostegno alla genitorialità)
  • I processi di socializzazione, offrendo occasioni di interazioni tra il bambino e l’ambiente (processo di decodifica dei segni che gli permette di categorizzare l’esperienza)
  • Una rete di opportunità di socializzazione fuori e dentro il nido, scambi comunicativi costanti (comunità educante, partecipazione sociale)
Il Nido promuove una pedagogia attiva (il gioco ed il fare del bambino) del dialogo e delle relazioni (comunità educante):
  • è un processo evolutivo costruito e periodicamente ridefinito in relazione alla situazione educativa: osservazione del momento propositivo svolto dall’educatore e reazione, partecipazione dei bambini.
  • l’intenzionalità pedagogica è alla base della progettazione per avviare percorsi fondanti per uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della personalità.
La scelta del metodo e degli obiettivi educativi si confronta infine con le posizioni culturali espresse dai genitori nell'ambito degli organi di partecipazione: l'assemblea dei genitori; il comitato di gestione, la consulta circoscrizionale (L.R. n.59/80, art.9, La partecipazione al progetto educativo).
Per un corretto sviluppo del progetto educativo sono previste le schede d’ingresso, strumento di valutazione e impostazione del lavoro successivo che sarà svolto dall’ educatore e su cui si misurerà la reazione dei bambini, cioè la loro partecipazione. Si deve documentare ciò che accade nel nido per completare la valutazione del progetto. Molto importante quindi la conservazione della produzione del bambino, la compilazione di un diario di bordo, la documentazione fotografica e tutto quello che illustra i progressi del bambino e le sue capacità.
L’educatore è una figura tra le più responsabili del progetto educativo i suoi diritti e doveri sono definiti dalle finalità del progetto educativo, dalla gestione sociale e dalla normativa contrattuale. A questa figura corrispondono le seguenti mansioni:
  • Relazioni con le famiglie
  • Rapporti Nido-territorio
  • Continuità Nido – Scuola dell’Infanzia
  • Integrazione bambini diversamente abili
  • Inserimento, Accoglienza, Ambientamento
  • Educatore di riferimento
  • Routine e quotidianità
  • Ambienti, arredi e materiali
  • Organizzazione degli spazi e dei centri di interesse
  • Gioco
  • Osservazione e documentazione
  • Multiculturalità.
Gli educatori permettono al bambino di sviluppare la capacità motorie, la consapevolezza di sé e la propria cura personale e saper affrontare all’interno delle routine quotidiana: il cambio, il sonno, il pranzo, la frutta e la merenda, l’accoglienza e il ricongiungimento, le uscite in giardino, I momenti di passaggio o di transizione.
Successivamente l’educatore organizza il lavoro in piccoli gruppi all’interno della sezione ( i bambini imparano a rapportarsi con gli altri e scelgono di partecipare ad un’attività didattica piuttosto che un’altra, dapprima coordinati dalle educatrici e in seguito la scelta avviene in autonomia attraverso lo scambio reciproco con un compagno al fine esprimersi in modo consapevole, stimolando l’operatività, l’intelligenza, gusti e socialità in un ambiente affettivo, dinamico e responsabile).
Lo spazio viene pensato e limitato da zone ben visibili a tutti, riconoscibili anche dai bambini ( la cucina con tutti gli accessori e i mobili messi insieme, la zona lettura con la libreria e i divanetti, etc. e spesso delimitate da tappeti) e dove i bambini possono relazionarsi con gli altri, esplorare, ritrovarsi con i familiari, raccogliersi nelle “tane” preparate per loro.
L’educatore organizza il gioco sia libero che strutturato. Tutela le pari opportunità educative fornendo a tutti i bambini gli stessi servizi con la libertà di metodo pedagogico. Rende possibile la partecipazione della famiglia alla vita del nido.
Le scelte affrontate comportano una continuità didattica con le scuole d'infanzia.
Nell’ambito della progettazione gli educatori realizzano nei nidi dei laboratori di pittura, teatro, musica e altro, utilizzando i fondi di dotazione per l'acquisto del materiale.
L’educatore organizza attività per la pluralità delle culture familiari ed etniche presenti nella città realizzando dei momenti dedicati allo scambio culturale come ascoltare la musica, raccontare storie, cucinare o altro che permetta di apprezzare e integrare le conoscenze multietniche alfine di garantire i diritti dei bambini e prevenire ogni forma di svantaggio e discriminazione.
L’educatore è anche responsabile di garantire la frequenza e l’integrazione dei diversamente abili sulla base del “Piano d’Integrazione dei bambini diversamente Abili” (PEI);
Pertanto gli educatori hanno il compito di: sovrintendere a tutte le attività con i bambini necessarie all'attuazione del progetto educativo, curando a tal fine l'organizzazione della giornata e degli spazi nel nido; in particolare curando l'alimentazione e l'igiene personale dei bambini e vigilare sulla loro sicurezza; realizzare colloqui individuali con i genitori dei bambini e incontri di gruppo per discutere temi specifici relativi allo sviluppo e all'educazione dei bambini; partecipare alle riunioni dell'Assemblea dei genitori, se invitati; far parte del Gruppo Educativo, adempiendo agli obblighi che ne derivano e partecipando alle sue riunioni; partecipare alle iniziative di aggiornamento professionale e di formazione permanente e di eventuali sperimentazioni; collaborare con il pediatra per il controllo dei bambini della propria sezione. La funzione didattica dell’intervento educativo comprende anche modalità: quali:
attirare l’attenzione, offrire un modello, orientare verso la meta, agevolare, fare da guida e sostegno nella prestazione, incoraggiare, approvare fornire il feedback, coinvolgere, motivare, sostenere.
La libertà di scelta del metodo educativo è un diritto individuale degli educatori che viene esercitato all'interno del Gruppo educativo al fine dell'elaborazione collegiale delle linee di attuazione del progetto educativo.
La strategia dell’insegnante presuppone la capacità di gestire l’incertezza e richiede osservazione, ascolto, flessibilità e curiosità al fine di dare una risposta efficiente e professionale.
Gli addetti ai servizi educativi sono così definiti: ”Gli addetti ai servizi educativi esplicano le funzioni demandate dalla normativa contrattuale alla loro figura professionale e relative al mantenimento di condizioni ambientali rispondenti alle finalità del servizio. Cooperano inoltre con gli educatori in iniziative complementari sussidiarie alle attività educative. Concordano con il Coordinatore l'articolazione dell'orario di servizio, partecipano, con funzione attiva alla gestione sociale, alla programmazione e formulazione delle attività e alle iniziative previste nel programma educativo.
Fanno parte del Gruppo educativo adempiendo gli obblighi che ne derivano e partecipando alle sue riunioni. Le ore che il personale dedica alle riunioni del Gruppo Educativo dell'Assemblea dei Genitori e del Comitato di Gestione sono ammesse a recupero, fermo restando quanto sancito nel Regolamento degli asili nido, I comma art. 3.4. curano gli ambienti del nido garantendo locali puliti e ordinati, e supportano le educatrici nelle attività educative”( Regolamento degli asili nido, art. 24).
Il cuoco, presente presso ogni singolo nido, anche se non è menzionato all’interno del Progetto educativo è una figura che contribuisce alla sua realizzazione, garantendo il consumo degli alimenti fondamentali per la crescita dei bambini attuato con una dieta bilanciata, progettata da medici dietisti. In caso di intolleranze alimentari o per motivi religiosi/culturali realizza inoltre una dieta personalizzata. Un esempio pratico può essere il momento della colazione, quando il cuoco fa arrivare dalle cucine la frutta intera, le educatrici mostrano i frutti da preparare davanti ai bambini rendendo possibile una lezione consapevole di vita con una forte valenza di percezione, autoidentificazione e socialità del bambino.
Il Coordinatore educativo fa parte del gruppo educativo addetto alla programmazione del progetto educativo dei nidi. e ne verifica l'attuazione; definisce, sentito il Gruppo educativo, il modello organizzativo con riferimento ai turni di servizio, agli orari, alle ferie, ai permessi; vigila sul funzionamento del servizio proponendo agli organi competenti i provvedimenti, anche disciplinari, necessari per risolvere eventuali disfunzioni. Promuove l'aggiornamento professionale e la formazione permanente del personale in armonia con i programmi definiti dalla Ripartizione competente; promuove attività volte a diffondere e ad affermare una cultura dell'infanzia; vigila sulla continuità educativa; coordina la propria attività con i competenti servizi delle UU.SS .LL. per l'integrazione dei bambini in situazione difficile e per la più ampia attività di prevenzione del disagio e della tutela della salute dei minori. Dispone in accordo con il Comitato di gestione di un fondo per le piccole manutenzioni e l'acquisto di materiale per le attività educative e partecipa alle attività del Dipartimento XI del centro di Documentazione 0-6 che promuove pratiche pedagogiche e progetti inerenti alle esperienze dei nidi della città.

I risultati fin qui ottenuti dall’ introduzione del progetto educativo nei nidi di Roma hanno avuto come risultato il pieno riconoscimento dei diritti del bambino e la valorizzazione del nido come momento di socializzazione e percorso di crescita individuale dei bimbi e luogo privilegiato di ricerca socio-educativa.


Bibliografia:
A.M. Favorini “Un’idea di nido” ed. FrancoAngeli
F. Cremaschi “Spazi: luoghi di vita per l’infanzia” supplemento Bambini dicembre 2005 ed. Junior
AA.VV. “Ruolo dell’educatore” in Bambini a Roma, Ottobre 1997

Riferimenti normativi:

-Costituzione: art. 3; art. 10; art. 30; art. 31;
-D.P.R. n. 275/ 1999 art. 11
-Legge n.1044 del 1971
-Legge n. 517/1977
-Legge 176/ 1991
-Legge n. 104/1992
-Legge 285/ 1997
-Legge n. 451/1997
-Legge n. 296 /2006 art. 1 comma 630
-Legge regionale n. 5/ 1973, art. 9, art. 13
-Legge regionale N.59/80;
-Regolamento degli Asili Nido del Comune di Roma, Delibera consiglio comunale n.45 del 25 marzo 1996 Roma: art. 2; art. 3; art. 4 ; art. 21 ; art. 22 ; art. 24 ; art. 25 ; art. 29 ; art. 30; art. 35.
-Estratto dal verbale delle deliberazioni della giunta comunale (seduta del 3 agosto 2007), Deliberazione n. 394, Modifica del Regolamento della Scuola d’Infanzia Comunale relativamente all’integrazione dei bambini diversamente abili e del Coordinamento Centrale. Modifica del Regolamento dei Nidi Comunali in ordine al Coordinamento Centrale.

di Valentina Ughetto

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