sabato 18 febbraio 2012

La moda digitale.

La Moda e la sua nuova veste  digitale.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha riconosciuto l’importanza della Moda sia come un oggetto d’arte sia con un’accezione più ampia di disciplina poliedrica tessuta di antropologia,  di economia, di storia, di tecniche e della nostra tradizione.
La Moda può essere studiata attraverso la documentazione raccolta nei musei, Fondazioni, negli archivi e nelle biblioteche.
Oggi internet rende tutto più semplice perché mette a disposizione le storie e gli indirizzi delle aziende e dell’artigianato a portata di tastiera. Le distanze si sono ridotte e le pagine dei link ammiccano accattivanti  invogliando le nuove generazioni a comprendere questo mondo sapendo dove poter trovare i loro gusti, emozioni e desideri.
Il Portale della Moda degli Archivi del Novecento del Ministero per i Beni e le Attività culturali è promotore di un nuovo modo di comunicare più fruibile e scientifico mediante le schede e un lemmario creato per l’occasione.
Il lavoro ha una portata notevole e permette di non mettere una semplice etichetta al Made in Italy, ma di affrontare completamente la materia per divulgarla, custodirla e promuoverla.
Il marketing da solo non è sufficiente ad un vero sviluppo del mercato, lo abbiamo visto anche nelle varie crisi di settore. La vera crescita è data quando si comprende l’importanza che l’heritage  dà al marchio rafforzando il suo DNA per innovare senza perdere l’essenza e le conoscenze.
E’ chiaro che il digitale è di supporto all’originale che è esperienza diretta e insostituibile.
Il Portale della Moda degli Archivi del Novecento è solo un inizio di un percorso che arricchirà le nostre vite rendendoci protagonisti della nostra storia e identità culturale dettata in questo caso dalla Moda.
Patrizio Di Marco, amministratore delegato della Gucci, all’interno della sala Mondo Flora del Museo appena nato Gucci, si fa ritrarre presso lo spazio dedicato alla stampa floreale del 1966 per Grace Kelly e afferma: “ Balance, punto di equilibrio tra brand cool di tendenza, e l’anima artigianale. Ovvero la mission di un Ceo gentiluomo”.

di Valentina Ughetto

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