Approvata in via definitiva la norma sull'affidamento a professionisti degli interventi sui Beni culturali. Tra le figure professionali l'Archivista.
Importante diffondere la campagna di rilevazione sullo stato della professione archivistica nato da Contarsi per conoscersi ora Contarsi per contare.
La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge Madia-Ghizzoni-Orfini
come era uscito dal Senato. Si tratta di una duplice modifica del Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio. L'art. 9 bis ora introdotto nel Codice
stabilisce che gli interventi sui Beni culturali sono affidati alla
responsabilità o alla diretta attuazione di persone in possesso di adeguata
formazione e professionalità. L'art. 182 bis istituisce presso il MIBACT elenchi
di professionisti idonei agli interventi di cui all'art. 9 bis, da tenersi in
collaborazione con le associazioni professionali.
La professione degli archivisti non ha albo momentaneamente ed è
poco conosciuta al grande pubblico e alle autorità amministrative e politiche
dalle quali dipende tanta parte delle condizioni in cui si svolge questo
particolare lavoro. Poiché l'Associazione ha tra i suoi scopi principali
proprio quello di favorire il riconoscimento della professione, e in tal modo
contribuire a tutelarne gli operatori, l'idea di realizzare un "censimento"
della professione è emersa fin dalla riunione del 28 dicembre 2010 del
neoeletto consiglio direttivo e giunge ora alla fase attuativa dopo una lunga
riflessione, in parallelo con il progetto in parte analogo elaborato
dall'associazione francese degli archivisti.
L'ambizione è quella di fotografare lo stato della
professione nelle
sue diverse articolazioni coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati,
istituzionali e associativi, presso cui lavorano archivisti dipendenti e
libero professionisti. Le difficoltà dell' impresa sono evidenti, anche perché
ai confini verso altre professioni è andata crescendo la zona grigia delle
sovrapposizioni, a seguito dello sviluppo e della diffusione di tecnologie
informatiche e di nuove modalità di azione in cui convergono competenze
disciplinari diverse. Questa evanescenza dei confini disciplinari tradizionali
può comportare pericoli ma anche opportunità di crescita culturale, di
collaborazioni fruttuose e di nuovi approcci alle attività di formazione e
aggiornamento professionale. L'Associazione ha dunque costituito un Gruppo di
lavoro costituito da Francesca Capetta, Angela Castronuovo e Allegra Paci, con
Michela Fortin che è subentrata nel coordinamento a Cristina Covizzi, compianta
collega membro del Consiglio direttivo nazionale. Alla generosa disponibilità
dell'Università di Macerata si deve la predisposizione e lo sviluppo dei mezzi
informatici su piattaforma LimesurveyTM necessari
per la realizzazione del progetto.
Per permettere una comunicazione diretta con chi segue le varie
fasi della campagna di rilevazione è stata attivata la casella di posta
elettronica dedicata censimento@anai.org a
cui possono essere indirizzate richieste di chiarimento e proposte di collaborazione.
Conclusa nel mese di ottobre la rilevazione, si procederà alla
elaborazione dei dati per poterli presentare tra la fine dell'anno e l'inizio
del 2015, e poterli quindi utilizzare specialmente nei rapporti con i media e
con il mondo politico. I dati acquisiti saranno oggetto di riflessione anche ai
fini dell'aggiornamento organizzativo e del orientamento delle attività
dell'Associazione.
E’ una grande vittoria per l'ANAI, che fin dal lontano
1993 ha lottato per l'approvazione di un simile provvedimento dando il più
costante e determinato impulso al suo travagliato iter, provvedimento che ora
costituisce il primo riconoscimento legislativo della professione di
archivista, che rispetto alle professioni non riconosciute già regolate dalla
l. 4/13 aggiunge il requisito della professionalità come definita
dall'Associazione ai fini degli interventi sugli archivi che sono Beni
culturali, cioè tutti gli archivi pubblici e quelli privati dichiarati.
Benché ai fini dell’istituzione degli elenchi ufficiali degli archivisti l’Associazione
sarà semplicemente “sentita”, tuttavia per la tenuta degli elenchi stessi il
Ministero agirà “in collaborazione” con l’Associazione.
Intanto, come richiesto dall’ ANAI in audizione, l'art. 8 del
d.l. Art Bonus 83/14 è stato dal Ministro
alleggerito degli incongrui elenchi 'fai da te' che nel testo
originario ogni “luogo della cultura” poteva
formare per assumere i precari previsti. L'ANAI inoltre è intervenuta per togliere il limite superiore dei 29 anni per tali assunzioni spostando il termine a 40 anni, che
paradossalmente è ancora più incongruo perché privo anche della 'giustificazione' della promozione
dell'occupazione giovanile.
C'è comunque da festeggiare, ringraziare i presentatori e
sostenitori della normativa approvata e
prepararsi con le altre Associazioni a seguire l'iter e le
modalità di formazione e tenuta degli elenchi
ufficiali dei professionisti.
Per
informarsi direttamente sugli sviluppi del progetto si può scrivere una mail a:
“censimento@anai.org”.
di Valentina Ughetto
Nessun commento:
Posta un commento