lunedì 21 luglio 2014

Approvata in via definitiva la norma sull'affidamento a professionisti degli interventi sui Beni culturali. Tra le figure professionali l'Archivista.

Importante diffondere la campagna di rilevazione sullo stato della professione archivistica nato da Contarsi per conoscersi ora Contarsi per contare.



La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge Madia-Ghizzoni-Orfini come era uscito dal Senato. Si tratta di una duplice modifica del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. L'art. 9 bis ora introdotto nel Codice stabilisce che gli interventi sui Beni culturali sono affidati alla responsabilità o alla diretta attuazione di persone in possesso di adeguata formazione e professionalità. L'art. 182 bis istituisce presso il MIBACT elenchi di professionisti idonei agli interventi di cui all'art. 9 bis, da tenersi in collaborazione con le associazioni professionali.
La professione degli archivisti non ha albo momentaneamente ed è poco conosciuta al grande pubblico e alle autorità amministrative e politiche dalle quali dipende tanta parte delle condizioni in cui si svolge questo particolare lavoro. Poiché l'Associazione ha tra i suoi scopi principali proprio quello di favorire il riconoscimento della professione, e in tal modo contribuire a tutelarne gli operatori, l'idea di realizzare un "censimento" della professione è emersa fin dalla riunione del 28 dicembre 2010 del neoeletto consiglio direttivo e giunge ora alla fase attuativa dopo una lunga riflessione, in parallelo con il progetto in parte analogo elaborato dall'associazione francese degli archivisti.
L'ambizione è quella di fotografare lo stato della professione nelle sue diverse articolazioni coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati, istituzionali e associativi, presso cui  lavorano archivisti dipendenti e libero professionisti. Le difficoltà dell' impresa sono evidenti, anche perché ai confini verso altre professioni è andata crescendo la zona grigia delle sovrapposizioni, a seguito dello sviluppo e della diffusione di tecnologie informatiche e di nuove modalità di azione in cui convergono competenze disciplinari diverse. Questa evanescenza dei confini disciplinari tradizionali può comportare pericoli ma anche opportunità di crescita culturale, di collaborazioni fruttuose e di nuovi approcci alle attività di formazione e aggiornamento professionale. L'Associazione ha dunque costituito un Gruppo di lavoro costituito da Francesca Capetta, Angela Castronuovo e Allegra Paci, con Michela Fortin che è subentrata nel coordinamento a Cristina Covizzi, compianta collega membro del Consiglio direttivo nazionale. Alla generosa disponibilità dell'Università di Macerata si deve la predisposizione e lo sviluppo dei mezzi informatici su piattaforma LimesurveyTM  necessari per la realizzazione del progetto.
Per permettere una comunicazione diretta con chi segue le varie fasi della campagna di rilevazione è stata attivata la casella di posta elettronica dedicata censimento@anai.org a cui possono essere indirizzate richieste di chiarimento e proposte di collaborazione.
Conclusa nel mese di ottobre la rilevazione, si procederà alla elaborazione dei dati per poterli presentare tra la fine dell'anno e l'inizio del 2015, e poterli quindi utilizzare specialmente nei rapporti con i media e con il mondo politico. I dati acquisiti saranno oggetto di riflessione anche ai fini dell'aggiornamento organizzativo e del orientamento delle attività dell'Associazione.
E’ una grande vittoria per l'ANAI, che fin dal lontano 1993 ha lottato per l'approvazione di un simile provvedimento dando il più costante e determinato impulso al suo travagliato iter, provvedimento che ora costituisce il primo riconoscimento legislativo della professione di archivista, che rispetto alle professioni non riconosciute già regolate dalla l. 4/13 aggiunge il requisito della professionalità come definita dall'Associazione ai fini degli interventi sugli archivi che sono Beni culturali, cioè tutti gli archivi pubblici e quelli privati dichiarati. Benché ai fini dell’istituzione degli elenchi ufficiali degli archivisti l’Associazione sarà semplicemente “sentita”, tuttavia per la tenuta degli elenchi stessi il Ministero agirà “in collaborazione” con l’Associazione. 
Intanto, come richiesto dall’ ANAI in audizione, l'art. 8 del d.l. Art Bonus 83/14 è stato dal Ministro 
alleggerito degli incongrui elenchi 'fai da te' che nel testo originario ogni “luogo della cultura” poteva 
formare per assumere i precari previsti. L'ANAI inoltre è intervenuta per togliere il limite superiore dei 29 anni per tali assunzioni spostando il termine a 40 anni, che paradossalmente è ancora più incongruo perché privo anche della 'giustificazione' della promozione dell'occupazione giovanile. 
C'è comunque da festeggiare, ringraziare i presentatori e sostenitori della normativa approvata e 
prepararsi con le altre Associazioni a seguire l'iter e le modalità di formazione e tenuta degli elenchi 
ufficiali dei professionisti.

Per informarsi direttamente sugli sviluppi del progetto si può scrivere una mail a: “censimento@anai.org”.




                                                                                             di Valentina Ughetto




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