domenica 3 maggio 2015

Roberto Quarta apre lo sguardo ad una “luce”di Roma inedita e esoterica.



Roma dai tanti volti e dai molti aspetti viene spiegata da Roberto Quarta nella sua anima esoterica e massonica.
È una veduta completa di come si sviluppa la massoneria attraverso il pensiero e le opere a Roma ridestando l’immaginazione.
L’opera di Quarta è racchiusa in due volumi: “ Roma segreta. I luoghi dell’esoterismo nella città eterna” e “ Roma Massonica”.
La scelta di dividere in due l’argomento è per approfondire meglio i periodi e i luoghi: la prima parte inizia con l’impero romano e arriva al 1700; la seconda comprende il 1800 sino ad oggi.
Un calarsi nella Roma imperiale con le sue strade e l’idea di Mondus e tutti i riti legati a ponte Vittorio e Campo Marzio che portavano agli inferi per trovarsi più vicini alle divinità della forza e della creazione. Una Roma ctonia che inizia a scavare per riportare fuori la sua luce. Da qui una dissertazione riguardante il  Lapis Niger e il Vitrion.
Il medioevo è descritto tra Monte Mario e San Paolo fuori le mura e Dante viene riportato come elemento di unità culturale cristiana.
Dante e il suo ruolo come adepto dei Templari all’epoca del primo giubileo facente parte della confraternita dei fedeli d’amore.
Altro personaggio illustre menzionato è Alessandro VI  Borgia legato ai misteri egizi; lui stesso volle per se un albero genealogico falso purché arrivasse in Egitto per descrivere la sua genealogia e lo stemma ne è la dimostrazione.
Troviamo la Roma di Cristina di Svezia, Massimiliano Palombara e dei Rosacroce a piazza Vittorio.
Altri tre grandi nomi:
 Cagliostro e la sua terribile vicenda.
Casanova il carrierista massonico nel quartiere di piazza di Spagna. La piazza costruita dai massoni a forma di farfalla simboleggia la rinascita e la crescita dell'anima.
Giovan Battista Piranesi, veneto, porta con se il pensiero di unione tra oriente e occidente con le raffigurazioni navali presso Santa Maria del Priorato. Chiesa commissionata dal papa sembra un tempio massonico con tutti i riferimenti simbolici che presenta al suo interno.
Una descrizione intensa di come i massoni nel ‘700 hanno tessuto le loro origini presso gli ordini cavallereschi tra cui i Templari.
L’importanza del Graal come archetipo della vita per sconfiggere le ombre, le fatiche, le sofferenze e ottenere la “luce” e non elemento materiale. Da qui discende il discorso su Giordano Bruno mago, perché sapiente, nel descrivere le infinite verità e la prospettiva della verità contro la chiusura del pensiero. La luce alchemica che si scontra con le nostre ombre umane: Ecco così Caravaggio.
Un invito a riflettere sul quartiere Egizio o “sapienzale” dedicato al femminile con Santa Maria in Minerva, l’obelisco di Iside la grande madre e il suo consorte Serapide, infine Maria Maddalena. Quattro grandi archetipi vicini tra loro fisicamente o anche idealmente?
Il quartiere Prati, il sindaco Pianciani, Pier Paolo Pasolini e molto altro. Un piccolo assaggio di una ricerca vasta che lascia il gusto della scoperta e di riappropriarsi di quegli spazi così frequentati, ma non vissuti realmente.
   
                                                                                               
                                                                                                                     di   Valentina Ughetto

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